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Correlazioni in Medicina



Associazione tra genotipo IL28B e progressione della fibrosi e gli esiti clinici in pazienti con epatite C cronica


I polimorfismi del gene IL28B sono associati a clearance spontanea del virus dell'epatite C ( HCV ) e a risposta alla terapia.
Non è chiaro se il genotipo IL28B influenzi la progressione della fibrosi o l’esito clinico.

È stata studiata la relazione tra genotipo IL28B ed esiti istologici e clinici in pazienti con epatite C cronica.

La fibrosi epatica è stata valutata con la scala di Ishak ( 0-6 ); la progressione è stata definita come un aumento di 2 punti nel punteggio Ishak tra le biopsie. Sono state identificate le variabili associate alla progressione della fibrosi.

In tutto, sono stati inclusi in uno studio 1.483 pazienti, di cui 276 erano eleggibili per l’analisi di biopsie accoppiate ( tempo medio tra biopsie 4 anni ) e 400 per una analisi dell’esito clinico.

Alla biopsia basale, i pazienti con genotipo IL28B CC avevano una infiammazione portale significativamente più alta ( 2.4 contro 2.2 ) e più alti livelli di alanina aminotransferasi ( ALT ) ( 133 rispetto a 105 U/l; P minore di 0.05 per tutti ).

Nella analisi delle biopsie accoppiate, non vi è stata alcuna differenza nella frequenza di progressione della fibrosi tra pazienti con genotipo IL28B CC e non-CC ( 17% vs 23% ).

Solo la più alta fosfatasi alcalina basale, i più bassi valori di piastrine e la steatosi epatica di maggiori dimensioni sono state associate con la progressione della fibrosi.

I pazienti con IL28B CC hanno avuto una probabilità 2 volte più alta di sviluppare esiti clinici avversi rispetto ai non-CC ( 32% vs 16%; P=0.007 ).

In conclusione, il genotipo IL28B CC è risultato associato con una maggiore necroinfiammazione epatica, più alti valori di ALT ed esiti clinici peggiori nei pazienti con epatite C cronica.
Questo suggerisce che IL28B CC sia associato a uno stato di maggiore immunità che può promuovere la clearance virale, ma può anche aumentare la necroinfiammazione e lo scompenso epatico senza favorire la progressione della fibrosi. ( Xagena2013 )

Noureddin M et al, Hepatology 2013; 58: 1548-1557

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